Ma ti immagini John?

di Max Pisu su 16 mesi - Smemoranda 2006





Immagina che… intanto per cominciare, immagina che…il tema non sia questo…Guarda che è difficile da sviluppare! Anche a livello grammaticale, è un casino eh! “… se fosse così, sarebbe bello ma…”, poi il “però” dopo il “ma” non ci va…
Qua, mentre scrivo sul computer, sarebbe tutto un sottolinearsi di righe rosse, lo so già.
Allora, tanto per cominciare, Immagina che… l’icona “Stato di ortografia e grammatica”, non esista. Oh!
Ci hanno dato questo tema, ispirandosi alla canzone del grande e compianto John Lennon, Imagine Imagine there’s no heaven… Immagina che il paradiso non esista… dice John in questa canzone del 1971, dove parla di problemi di allora e sembra però calzino fatalmente, anche ai giorni nostri. Si parla di pace, di guerre, di religione e di Immaginare che non ci sia nessun motivo per cui uccidere o per morire.

Sono passati più di trent’anni caro John e mi sa proprio che di nuovo, non ci sia niente da aggiungere, né da togliere, purtroppo. È tutto ancora così.
Allora, facciamo una cosa, proviamo a pensare giusto a due cose, diciamo più “piccole”, cose di tutti i giorni, che ne so, tipo…l’Amore tra un uomo e una donna ad esempio(chiamale piccole!)… mi piacerebbe immaginare che per fare l’Amore non ci fosse bisogno del Viagra, la famosa pillola azzurra… magari solo per non correre il rischio di avere dei figli puffi, per di più iscritti a Forza Italia!
Un’altra cosa che mi piacerebbe immaginare è che quando uno compie gli anni, sia lui a telefonare per farsi fare gli auguri dagli amici.
Sarebbe molto più comodo, nel senso che uno non si deve ricordare 200 compleanni, ma solamente il proprio e per una volta l’anno, ti fai ‘sto sbattimento di telefonare a tutti ma questo sacrificio ti evita di fare tante brutte figure spalmate durante l’anno.

Torniamo a Immaginare le cose di tutti i giorni… fammi pensare… Ah sì! Ieri sono stato in posta, nel senso che ci sono entrato per pagare una bolletta e ci sono stato tutto il giorno.

Sai che c’è il sistema del numerino da prendere, diversificato, in base all’operazione che devi fare, cioè il colore cambia se devi spedire una raccomandata, pagare una bolletta, ritirare un pacco o prendere la pensione (che anche quella, il più delle volte, è un “pacco”!), ecco, mi piacerebbe Immaginare che… il tutto sia stato studiato apposta per scoraggiare quelli che in posta (scusate il gioco di parole, non l’ho fatto apposta…), vogliono fare le rapine. Io ne avevo due dietro, armati, con passamontagna, che cercavano il numerino del colore giusto per quel tipo di operazione.

Cioè, a dire il vero, in precedenza, avevano cercato di infilarsi, ma cinque vecchiette inviperite, che aspettavano da un’ora e mezza il loro turno per ritirare il “pacco pensione”, dopo averli cazziati, facendogli fare tra l’altro brutta figura davanti a tutti, li hanno obbligati a tornare indietro e mettersi in coda.

Senti John, mi fermo qui, mi sembra tutto così banale messo a confronto del tuo “Immagina che…” … che… Magari aggiungo solo una cosa… se me lo permetti… John, nella tua canzone all’inizio dici “Immagina che il paradiso non esista…”, invece ti dico, John, per una volta, “Immagina che il paradiso esista…” perché se il mondo lo vogliamo immaginare come tu lo descrivi (e se poi ci vogliamo aggiungere anche la storia del Viagra e del numerino in posta sono solo contento), io al paradiso ci voglio credere perché, secondo me, lì il “mondo”, potrebbe essere proprio come lo immaginiamo e mi piace immaginare che… tu ora sia lì…


Max Pisu


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