E’ bello stare a cena con gli amici,
Risate, scherzi, pettegolezzi…
Ma per me è stata la prima e ultima volta.
Sono la candela del centro tavola.
Chi mi fa una carezza una volta,
ahimè, non me ne fa mai più.
Sono un ventilatore acceso.
Ah, è così bello fareun bel bagno caldo!
Ma a me non capiterà più.
Sono la bustina da tè.
La prima volta è stato unvero disastro.
La seconda è andata anche peggio.
Sono soddisfazioni
per una bomba atomica.
Il mago ha una spada in gola.
D’improvviso uno starnuto.
Invece della donna
è lui che si è diviso in due.
Non concede bis.
Ho sbagliato una sola volta
e mi hanno messo subito da parte.
Mi sono rotto!
Sono l’elastico del bodyjumping.
Per fare un viaggio a New York,
mi sono visto film, documentari e video.
Quando ci sono stato,
conoscevo già tutto.
La mia prima volta a New York
è stata la seconda!
Non c’è niente che possa fareper la seconda volta.
Sono un heropicocco, un piccolo batterio.
La mia vita dura 18 secondi.
E sono già grandicello.
Clic
Era in coma da sei anni.
D’improvviso, senza che nessuno assistesse al miracolo, l’uomo mosse undito, poi tutto il braccio. La linea dell’elettroencefalogramma si impennò. Come un pezzo di legno non stagionato si piega al calore, così il malato si drizzò a sedere sul letto. In un attimo si ricordò ogni cosa. Era come se fosse nato una seconda volta.
Con gli occhi spalancati guardò i tubicini colorati che lo collegavano alle macchine per tenerlo in vita. Dall’emozione, o dalla felicità, si pisciò addosso. L’alone scuro si andava spandendo sui pantalonidel pigiama.
Dei passi ovattati si avvicinavano alla sua porta. Per la vergogna d’essersi bagnato, si coricò e si sforzò di rimanere immobile.
Entrarono tre medici e in silenzio, dopo sei anni di attesa, staccarono la spina delle macchine che lo tenevano in vita.
Clic.
Si è liberato un letto.