Figurarsi, un sogno solo? Accontentarsi di uno? Nooo. Bisogna averne almeno quattro.

Il mio primo sogno era: diventare un supereroe. E ci sono riuscito! Sono un supereroe. Ho molti poteri, il volo, la superforza, il fattore rigenerante come Wolverine – guarisco all’istante dalle ferite –, e anche la telecinesi, che sarebbe il potere di spostare gli oggetti con la mente. Molto utile quando vado allo stadio a vedere il Bologna, e sposto palloni in modo scientifico.

Come mai nessuno sa che io sono un supereroe? Colpa del mio arcinemico, che occulta la mia esistenza agli occhi del mondo con il suo megamacchinario telepatico. Davvero. Non leggete i fumetti?

Il secondo sogno era: suonare con Bruce Springsteen. Ed è successo! Mi ha invitato sul palco in uno show privato ad Asbury Park, io – sorpreso ma felice – ho imbracciato la mia Fender, Bruce ha sorriso, ha urlato “Suoniamo Born to run!”, io ho annuito dicendo “Ma certo!”, Bruce ha detto “Inizia tu!”, io ho fatto un cenno modesto, “No, no, Bruce, inizia tu”, ma Bruce ha sorriso di nuovo, ha detto “Insisto, inizia tu”, e io, ancor più modesto di prima, “No, non mi permetterei mai”, e a quel punto Little Steven si è stancato di quella manfrina e ha cominciato lui. Così abbiamo suonato Born to run. Perché non lo sa nessuno? Eh, l’ho detto: era un concerto privato.

Il terzo sogno era: uscire con Megan Fox. Facile. Megan ha molto apprezzato il mio invito all’Osteria la Frasca, ha bevuto due birre con me, ha ascoltato attentissima i miei appassionanti racconti sulla vita incredibile di uno scrittore, ha riso molto sulla cronaca della mia presentazione a Cesano Maderno davanti a tre persone tra cui un vecchio addormentato, e dopo siamo andati a casa mia, e, be’, il resto lo potete immaginare. Come mai non lo sa nessuno? Perché Megan, per non farsi riconoscere, si era messa un cappellino. Che discorsi.

Il quarto sogno era: fare lo scrittore, cosa che effettivamente faccio. Così, se non fossi diventato un supereroe, non avessi duettato con Bruce Springsteen, non fossi uscito con Megan Fox, avrei potuto inventarmi un racconto in cui far accadere tutte queste cose.

Non è un bellissimo mestiere, il mio?


Gianluca Morozzi


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