Scappare dai banchi di scuola era per me come una poesia da imparare a memoria che quindi ripetevo di continuo.
Ho sempre amato studiare, ma da solista. Mi appassionava molto di più esplorare gli orizzonti della filosofia, della musica, dell’arte e della letteratura francese per conto mio, piuttosto che studiare tutte le materie imposte. Ho scoperto però con il passare del tempo che la scuola mette a disposizione degli strumenti molto utili, anche quando ci sembrano apparentemente inutili.
La matematica per esempio non era proprio nelle mie corde, eppure ho iniziato ad amarla e a rivalutarla quando ho compreso lo stretto rapporto che intercorre con la musica.
Dostoevskij diceva che non si può amare ciò che non si conosce.
Ecco, la scuola ci consente di conoscere, ma poi spetta a noi innamorarci di qualcosa e di esprimere le nostre attitudini.
Prendere le decisioni giuste è fondamentale per dare una direzione e un senso alla nostra vita. Molto spesso una razionalità smodata, e i giudizi che provengono dall’esterno, ci impediscono di vedere chiaramente la strada da perseguire.
Il mio consiglio è di ascoltarvi profondamente e di rincorrere con impegno le vostre passioni fino a toccarle, anche quando vi diranno che non ce la farete, anche quando vi diranno che è troppo tardi.
Amate ciò che fate, soltanto così avrete successo.