“Se incontri un Buddha, uccidilo” 
Antico Koan Zen

In genere, queste righe per la Smemoranda, anno dopo anno, le scrivo di getto, senza sforzo. Vengono fuori naturalmente. E consegno quello che ho scritto in tempo per andare in stampa, tranquillamente. Questa volta il tema proposto ha cominciato a crearmi dei problemi dal momento stesso in cui mi è stato comunicato la prima volta. E adesso sono qui a scrivere queste righe un luned“ mattina in una Milano che fa tutti gli sforzi possibili per ricordarci che è quasi primavera. Fuori tempo massimo. La nostra agenda – compagna – diario sta per andare in stampa e io sto ancora scrivendo… Come mai? Ho passato il fine settimana con alcuni amici di quelli che appartengono alla stessa tribù, di quelli che hanno percorso le stesse strade, magari in momenti diversi, ascoltando per˜ la stessa musica. Ho passato il fine settimana a parlare con loro del mio problema: Quello sporco ultimo mito! C’è chi ha parlato della Telecaster (chitarra) di Jimi Hendrix, chi ha parlato d’amore, chi, naturalmente, di “Che”, chi di Gandhi, chi di quella sua fidanzata che l’ha lasciato per mettersi con un Rasta di Negril (ovviamente qualcuno a questo punto ha citato Bob Marley), qualcuno ha addirittura tirato fuori l’Inter di Herrera! A tarda notte, dopo molto vino toscano, mentre l’alba già annunciava il suo arrivo, qualcuno ha nominato anche Dio… Ma, alla fine del week-end, nessuno era stato in grado di dire qual era il mito vero, profondo, che rimaneva dentro di sè. Avevamo tutti tra i 35 e i 50 anni, non più giovanissimi, quindi, ognuno con i segni della vita ben evidenti nel corpo, nell’anima e nel cuore. Il problema è che non mi sarei mai posto il problema del mio ultimo mito se non me lo avesse chiesto la Smemoranda! “Se incontri un Buddha, uccidilo”! I maestri, i genitori e i miti vanno (metaforicamente) uccisi! Per essere libero non devi avere miti. I miti ti servono come riferimento, a un certo punto della vita, sono come fari in una navigazione notturna, ti danno degli orientamenti, ma la rotta, il porto dove vuoi arrivare, quello lo devi decidere, desiderare e inventare tu. Non abbiamo bisogno di Miti (semmai di Utopie!), dobbiamo capire e imparare, non dobbiamo vincere niente… Sei tu il tuo mito. Ognuno di noi deve considerare se stesso il suo unico Mito. “Ognuno di noi è Buddha, solo che non lo sappiamo” mi ha detto un mio amico tibetano. “Se incontri un Buddha, uccidilo!”


Gabriele Salvatores


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Smemoranda 2000


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