Una pedalata dopo l’altra

di Francesco Gabbani su 16 mesi - Smemoranda 2018





“L’hai voluta la bicicletta? E ora pedala!”
Quante volte mi sono sentito ripetere questa frase, soprattutto da quando ho cominciato a girare il paese suonando, in una sorta di “Giro d’Italia” musicale, in cui ho provato tantissima soddisfazione, ma anche un po’ di fatica.

Lo raccontava bene Ron, nella sua Una città per cantare, quali sono gli stati d’animo dell’artista che viaggia: chilometri, passioni, nostalgia di casa, determinazione, timori, sogni e speranze.

Mi piace pensare che le stesse sensazioni le vive chi corre in bici.

La bicicletta è il mezzo più francescano che ci sia (dopo le gambe), e mi piace spesso adoperarla come simbolo della perseveranza. Filosoficamente mi ricorda i periodi in cui, nella musica, stavo per lasciar perdere. Ed è stato quello il momento in cui, invece, il vento ha soffiato a mio favore, aiutandomi ad alzarmi sui pedali.

Io, che vivo a ridosso delle Alpi Apuane, amo scaricare le tensioni con delle belle pedalate, dove staccare i pensieri negativi ed elaborarne di nuovi.
In fondo, la carriera di un artista è una corsa in salita: ci sono tornanti, strappi, intemperie, curve e pendenze apparentemente inaffrontabili. Ma con tenacia e spirito di sacrificio, anche la scalata più complicata può risultare abbordabile, una pedalata dopo l’altra.

È così nella musica, nello sport, ma anche nello studio e nella vita, più in generale.

Il mio invito è quindi quello di scegliere il vostro obiettivo e di perseverare per ottenerlo. A volte bisognerà pedalare duro, altre volte bisognerà fare i conti con una foratura. Ma l’importante è rimettersi in sella e continuare la gara, per raggiungere le proprie vette.


Francesco Gabbani


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