Ciao amici di Smemo.
Vi avviso che quello che sto per scrivervi è un pezzo ad altissimo contenuto emotivo/motivazionale quindi vi conviene tenere a portata di mano il vostro pacchetto di fazzoletti o farvelo prestare da una vostra compagna di banco nel caso siate maschietti.
Vi sto scrivendo mentre sono in treno, in viaggio verso Roma dove incontrerò Ben Stiller per lavorare insieme a uno sketch per il mio programma #EPCC.
Se non avete mai visto Zoolander perchè siete troppo giovani strappate questa pagina e non rivolgetemi mai più la parola 😉
Il punto è questo. Sto per incontrare uno dei miei attori preferiti per recitare insieme a lui per un mio programma.
Faccio davvero fatica a crederci.
La parte che vi riguarda è che lo so che in questo periodo siete trattenuti con la forza cinque ore al giorno in una classe di una scuola di una città qualunque in cui sovente nessuno sembra interessato a coltivare il vostro talento qualunque esso sia, e vi sembra di perdere il vostro tempo con professori che sembrano non avere alcuna lungimiranza su ciò che potrete realizzare nella vita, alcuni dei vostri compagni vi odiano e qualche ragazzo più grande sta aspettando l’intervallo pronto a ficcarvi la testa dentro il distributore delle merendine solo per farsi una risata.
Io avrei potuto essere un vostro compagno di classe nella vostra stessa identica situazione.
Qualche settimana fa stavo cercando delle vecchie foto accumulate in una scatola da scarpe sul fondo di un armadio a casa dei miei genitori e ho trovato tre vecchie Smemo del liceo.
Anni ’96, ’97, ’98.
Avevo appiccicato alla copertina rigida foto e ritagli di giornale di tutti i miei interessi e di ciò che vedevo come un miraggio lontano. C’era il logo di MTV, quello di Radio Deejay e alcuni personaggi che adesso posso chiamare colleghi e in alcuni casi addirittura amici.
Eppure a quel tempo ero a Tortona, provincia di Alessandria, a sognare inchiodato a un banco verde in una classe come la vostra oggi e tutte quelle cose non potevano sembrarmi più lontane.
Tenete duro e seguite i vostri sogni.
Ciao, Ale.


Alessandro Cattelan


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Smemoranda 2017


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