Sabrynex ha visto per noi Un Bacio e… ci è rimasta sotto!

di Sabrina Efionay

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Sabrynex ha visto per noi Un Bacio e… ci è rimasta sotto!

Con Un Bacio-Il Film vinci la SMEMO2017! Vai su www.unbacio.itUn bacio. Ho prima letto il libro, poi sono andata all’anteprima a Napoli e sia quando ho terminato la lettura del libro, visto il film, conosciuto gli attori e il regista, mi sono sentita incompleta. O in completo disaccordo col mondo. Ho davvero sentito una parte di me smettere di esistere per sempre. Non ero pronta a tornare alla solita routine, necessitavo di risposte e di perché.

Ho iniziato a farmi molte domande che, chiunque dopo aver guardato e letto Un Bacio, non può non farsi. È un racconto emozionante, vero, sincero, come pochi. È tutto ciò che un ragazzo dovrebbe sapere prima di vivere.

Spiegato nei minimi dettagli, con i guanti, e ha qualcosa che non ti lascia andare, ti prende completamente e ti fa scordare di tutto il resto. Ivan Cotroneo, col messaggio che ha voluto mandare, mi ha dato un senso di vuoto e di pieno allo stesso tempo.
Sono giorni ormai che non penso ad altro, ho in testa solo le loro parole, il senso vero e proprio che hanno dato a quest’amicizia. O all’amicizia in generale. Un bacio può salvarti, un amico può salvarti.

La storia gira intorno a tre personaggi che incarnano le paure adolescenziali più conosciute. Lorenzo, Blu e Antonio frequentano la stessa classe di una piccola città del nord est, hanno in comune il non essere considerati dai loro compagni di scuola. Sono quelli che dalla società vengono valutati come “sfigati”, semplicemente perché non hanno paura di mostrarsi per quello che sono, di vivere appieno la loro vita e la loro amicizia. Non seguono la massa, ballano sulle note di Born This Way di Lady Gaga.
Hanno tutti dei genitori che li seguono e li amano ma, a volte, nemmeno un parente può capirti tanto quanto un amico. E, come dice Blu, bisogna tenerseli stretti gli amici, perché sono loro che ti salvano.

Blu non è presente nella versione del libro, ma è una ragazza alla quale non sfugge nulla. È rissosa e ribelle e, ogni giorno, scrive una specie di libro dedicato alla Blu adulta per ricordarle quanto l’adolescenza faccia schifo. O, almeno, è ciò che pensa prima di incontrare Antonio e Lorenzo.
Blu ha commesso degli sbagli che nemmeno lei ricorda, ma che, quando ne verrà a conoscenza, la porteranno a pensare su molte cose: prima fra tutte, Giò, il suo ragazzo trasferitosi a Milano per l’università che non vede praticamente mai. Col personaggio di Blu, si combatte l’offesa che viene data alle ragazze che vogliono vivere a pieno la loro sessualità: Blu viene battezzata come la “troia” della scuola.

Per Un Bacio, Mika ha cantato e girato un video con i protagonisti della canzone Hurts, sulle parole che feriscono...Con questo personaggio credo si voglia far intendere che una ragazza, per quanto abbia una vita sessuale attiva, non debba essere etichettata differentemente da un ragazzo. Insomma, se un lui va a letto con tante tipe è un figo, ma se lo fa una ragazza è categoricamente una troia? Non so quante volte tutti noi ci siamo trovati a definire una ragazza aperta, una ragazza facile. E questo è sbagliato, tantissimo. Significa non metterci sugli stessi livelli, giudicare una persona per le sue scelte, le sue attitudini.

Per quanto riguarda Antonio, è un altro personaggio fondamentale ripreso dalle pagine del libro. Ha una vita familiare molto particolare, i genitori sono molto oppressivi a causa della perdita del fratello maggiore, Massimo. Antonio pensa di non essere abbastanza per i genitori e che, probabilmente, avrebbero preferito che quel giorno fosse morto lui al posto di Massimo.
I soliti quesiti esistenziali che tutti ci siamo fatti una volta nella vita. Deludere le aspettative? Non essere abbastanza bravo a scuola? Non fare ciò che i nostri genitori vogliono da noi? Non dare mai il massimo? Antonio, chiamato anche Tonino, vede suo fratello come ciò che i loro genitori hanno sempre voluto e se stesso come uno sbaglio.

Il padre di Antonio adora la caccia e, quando Massimo era ancora vivo, andavano spesso a caccia insieme. Ora, da quando non c’è più, suo padre lo sveglia con uno strattone sul braccio, lui si veste ed esce alle quattro del mattino per accompagnarlo, poi torna, si lava e fila a scuola.
Se ad Antonio piace la caccia? Decisamente no. Lui non ama la caccia, non è come Massimo, solo che questo i loro genitori non lo sanno o fingono di non saperlo.
Antonio viene etichettato come l’idiota, perché non è il massimo a scuola e raggiunge a malapena la sufficienza. Gioca a basket e anche molto bene, ma i suoi compagni di squadra continuano a giudicarlo e metterlo a disagio. Mentre tutti hanno la moto per andare a scuola, Blu compresa, Antonio è sempre in sella alla sua bicicletta. È un aspetto di lui che adoro particolarmente, lo differenzia ancor di più.

Ora, parlando del mio personaggio preferito, Lorenzo, non so davvero cosa dire. Lorenzo è probabilmente tutto ciò che noi dovremmo essere tutti i giorni. Lorenzo viene adottato da Renato e Stefania dopo una brutta esperienza passata in una famiglia che non era riuscita a relazionarsi al meglio con lui.
Renato e Stefania lo capiscono, lo seguono e fanno modo che possa avere la massima fiducia in se stesso. Lorenzo cresce durante il film, come un ragazzo che non ha paura di entrare in classe con le camicie colorate ed il rossetto sulle labbra.

“Non c’è nulla di male nell’amare ciò che sei” Born This Way.

Ciò che amo di Lorenzo è il suo non nascondersi, mostrarsi al mondo per ciò che è, che piaccia o meno agli altri. Ho pensato molto a Lorenzo, non riuscivo a non farlo, vorrei poter vivere ogni giorno come fa lui.
È uno di quei personaggi che esce fuori così bene, da volerlo fare tuo.
Lorenzo è gay, altruista e crede in se stesso e nelle sue potenzialità. Vive di immaginazione, e, quando le cose vanno male, nella sua fantasia tutti gli chiedono scusa per le sue sofferenze e gli vogliono bene.

“Nonostante la vita ti abbia fatto sentire emarginato, maltrattato o preso in giro, gioisci e ama te stesso anche oggi. Perché sei nato così.” Born This Way.

Prima di conoscere Antonio e Blu, Lorenzo era sicuro che nessuno in quella fredda città lo avrebbe mai capito. Quante volte ci siamo sentiti incompresi da tutti? Probabilmente troppe. Ci si sente spesso fuori posto, fuori tema, fuori dal mondo. E poi incontri quella persona, quell’amico, che ti mette al centro di tutto.

Se hai un amico non hai bisogno di altro, davvero. E noi ragazzi, che di amici ne abbiamo davvero bisogno, dovremmo darci una mossa e tenerli sempre stretti.

Il film Un Bacio è tutto ciò che bisogna sapere sull’amicizia, è un film come nessun’altro, un vero e proprio capolavoro. Ti entra dentro e non esce più, vorrei poterlo vivere altre cento volte.
Avendo letto prima la versione cartacea, mi sono chiesta cosa abbia spinto Ivan Cotroneo a scrivere prima un libro, su un fatto di cronaca, e poi proporlo come film. Ero all’anteprima a Napoli, sono riuscita allora a chiederglielo e a fare qualche domanda ai protagonisti 😀

Cosa consiglia ai ragazzi, ai giovani, che cercano di avvicinarsi alla scrittura o che, nel loro piccolo, vogliono dare ancora loro un messaggio?

Ivan Cotroneo: Il mio consiglio è quello di non mollare mai, se uno vuole davvero condividere con gli altri il suo modo di vedere il mondo non bisogna farsi scoraggiare. Purtroppo io so, sulla mia pelle, che questo è un paese che tende a scoraggiare i giovani. Io invece credo che giovani abbiano risorse ed energia, un modo personale di vedere il mondo che è quello di cui abbiamo bisogno oggi. Non fatevi scoraggiare da chi è più grande di voi e andate avanti, ci vogliono in egual misura il talento e la testardaggine.

Che consiglio date a chi, come voi, sta ancora percorrendo la strada per raggiungere le proprie ambizioni? Realizzare i propri sogni?

Leonardo Pazzagli: Come diceva Macchiavelli, 50% fortuna 50% abilità. Concentratevi sull’abilità e la fortuna verrà, ma quella non dipende da noi bisogna soprattutto concentrarsi sul migliorare se stessi e sul dare presupposti affinché la fortuna faccia il suo effetto.

Rimau Grillo Ritzberger: Bisogna impegnarsi in tutti i campi e prendersi cura di ciò che poi si vuole diventare, mettendo insieme tutte le parti io credo che poi per caso, per fortuna o per merito, tutta quell’esperienza maturerà e germoglierà. Quindi io credo, di poter dire a tutti quanti, quelli che hanno un sogno di mantenerlo forte, di curarlo e coltivarlo, perché prima o poi sboccerà.

Concludo con un pezzo del libro che mi è piaciuto particolarmente ed ho trovato necessario riportare:

“Questi ragazzi sono infelici, troppo infelici. Portano  scuola tutto il peso delle loro vite, la famiglia che non li capisce, le loro case di provincia, portano già nei loro zaini il lavoro che non troveranno, insieme alle ragazze che già non gli sorridono e agli innamorati che non sanno parlare con loro, e poi il motorino nuovo, la macchina, ma la maglietta di marca, tutte le cose che non hanno e non avranno mai, si tengono addosso la disperazione, la voglia di fuggire da questo posto e la consapevolezza che invece non ce la faranno mai, che se va bene verranno presi alla fabbrica come i loro padri e fratelli maggiori, oppure finiranno d’estate a fare la stagione degli alberghi sul mare”.

Sabrynex