La cosa sicura è che a scuola ci andremo. Che riempiremo lo zaino di libri, penne, matite. Che sul diario ci sarà scritto “anno scolastico 2020-2021”, come se tutto fosse normale. Ma il 2020 non è un anno proprio normale, a causa del Coronavirus. Molte domande rimangono, e in attesa di avere tutte le risposte (tipo, domani il governo dovrebbe decidere se le mascherine saranno obbligatorie oppure no) abbiamo messo in fila tutto quello che si sa finora.
Quando riaprono le scuole per l’anno 2020-2021?
Il 14 settembre, tranne che in Friuli (il 16), Sardegna (il 22), Puglia e Calabria (il 24). Gli studenti della provincia autonoma di Bolzano saranno invece in classe già il 7. A meno di nuove comunicazioni dalle singole regioni…
A che ora inizieranno le scuole?
Saranno i presidi delle singole scuole a decidere a che ora entrare, e se sarà necessario anche diversi turni di entrata. Il Comitato tecnico scientifico ha raccomandato di ritardare l’ingresso delle scuole superiori per ridurre la pressione sui mezzi pubblici nelle ore di punta, quindi è possibile che si entri a scuola un po’ più tardi, che non è mai una cattiva idea.
Ci sarà ressa sui mezzi pubblici?
Visto che la capienza sarà limitata al 75-80% di quella normale, è possibile che sia necessario attendere un po’ di più. In compenso, una volta saliti non dovrebbe esserci il solito affollamento. La mascherina è obbligatoria sui mezzi pubblici.
Cosa succede se la mattina ho un po’ di tosse?
Occasionali e isolati colpi di tosse mattutini non rappresentano una controindicazione alla frequenza scolastica. Se la tosse è insistente, bisogna stare a casa.
Cosa succede se ho la febbre?
Fino a una temperatura di 37.4 si può andare a scuola, se è 37.5 o superiore, meglio stare a casa.
E se mi viene la febbre a scuola?
Chi mostra sintomi (quindi, non necessariamente solo la febbre) viene accompagnato in una stanza dedicata, che le scuole devono identificare prima dell’inizio delle lezioni. La persona viene assistita dal referente Covid della scuola: se il sospetto malato è uno studente, vengono chiamati i genitori che a loro volta dovranno avvertire il medico di base che procederà al triage telefonico ed eventualmente indirizzerà alunno e genitori a fare il tampone. Nel caso il tampone sia positivo, la Asl contatterà tutti coloro che sono venuti in contatto con lo studente positivo. Se il tampone è negativo, bisognerà comunque aspettare tre giorni prima di ripetere il tampone: solo se anche il secondo tampone è negativo, si può tornare a scuola. In pratica, se ti viene la febbre a scuola starai a casa almeno una settimana, anche se non positivo al Covid.
Se un mio compagno o un professore è positivo al Covid, dovrò stare in quarantena?
Probabilmente sì, ma sarà la Asl a decidere. La scuola fornirà alla Asl l’elenco dei “contatti stretti”: tutte le persone che sono state insieme alla persona contagiata nelle ultime 48 ore. La Asl a quel punto valuterà di prescrivere la quarantena a tutti gli studenti della stessa classe e agli eventuali operatori scolastici esposti, oltre che ai genitori. L’isolamento dura 14 giorni. Nella quarantena sarà possibile la didattica a distanza. Si potrebbe anche decidere di non isolare tutta la classe, ma solo chi ha avuto contatti più stretti con il positivo.
E se mia madre, mio padre o uno dei miei fratelli si ammala?
Tu devi restare a casa, ma i tuoi compagni e i professori “non necessitano di quarantena”.
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