Snowpiercer: una serie apocalittica che fa riflettere anche sull’attualità

di Valerio Fiormonte

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Avete mai provato ad immaginare cosa accadrebbe se il mondo diventasse rapidamente invivibile? Ad esempio, nel caso di una nuova era glaciale come si comporterebbero secondo voi i governi o le persone più ricche? Dove se ne andrebbero gente del calibro di Elon Musk o Jeff Bezos? Nella speranza di non doverci porre questo problema, anche se il nostro pianeta non è attualmente nelle condizioni migliori, sicuramente non si trova in uno scenario apocalittico come quello descritto dalla nuova serie tv Snowpiercer, distribuita anche da Netflix.

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La serie è in realtà parte di un progetto più ampio, iniziato con una versione cinematografica diretta dal premio Oscar per la regia Oscar Bong Joon-ho (“Parasite”) e con protagonista Chris Evans (il celebre Capitan America della Marvel), ambientata 8 anni dopo. La storia è ispirata ad una graphic novel francese del 1982 chiamata Le Transperceneige, scritta da Jacques Lob e Jean-Marc Rochette.

Ma di cosa parla Snowpiercer e cosa ha di così interessante rispetto ad altre serie sullo stesso tema? Ambientata nel 2021, come già accennato vede svolgersi i suoi avvenimenti in uno scenario apocalittico da era glaciale, causata da un tentativo decisamente andato male di risolvere il surriscaldamento globale: la temperatura esterna è di circa -119 gradi, roba che forse anche un eskimese ci penserebbe due volte prima di uscire a farsi due passi. Praticamente la quasi totalità della popolazione umana si è estinta e i pochi sopravvissuti si trovano a viaggiare su un treno, lo Snowpiercer appunto, che percorre la Terra ininterrottamente per anni.

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Il treno conta ben 1001 carrozze ed è divisa in tre classi: la coda, la seconda classe e la prima classe. Chiaramente, la suddivisione rispecchia alla perfezione le classi sociali dei loro viaggiatori, in quello che è a tutto gli effetti un piccolo Stato itinerante: nella prima classe si trovano i più facoltosi, con ristoranti, saune, camere di lusso; nella seconda la borghesia, in condizioni tutto sommato dignitose; nella terza e ultima i “poveri”, che poi nella vita precedente tanto poveri non erano ma semplicemente non potevano permettersi il biglietto del treno e sono saliti con la forza, ritrovandosi a vivere in uno stato di schiavitù e condizioni deplorevoli. Sul treno è presente anche una forza di polizia, sia investigativa che di repressione.

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A capo del treno c’è il signor Wilford, che nessuno ha mai visto e sentito solo attraverso l’altoparlante; ad affiancarlo abbiamo la signorina Melanie Cavill (Jennifer Connelly, premio Oscar e Golden Globe per A Beautiful Mind), che si occupa di gestire praticamente tutto, dalle relazioni con i viaggiatori ai problemi logistici del treno. Ad aiutarla un paio di ingegneri (tra cui Iddo Goldberg, già visto in Peaky Blinders) e la signorina Ruth Wardell (Alison Wright, The Americans). Nell’ultima classe, invece, c’è l’ex poliziotto Layton Well (Daveed Diggs), che viene chiamato a indagare su un caso di omicidio all’interno del treno.

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Nonostante il signor Wilford promuova una politica e una filosofia di equilibrio, gli eventi che si susseguono sono sempre più caratterizzati dalla tensione, che sfocia spesso in piccole rivolte e repressioni sia della seconda che dell’ultima classe del treno. Snowpiercer è una serie interessante che non manca di far riflettere su quanto, in qualsiasi situazione, i ricchi riescano ad avere spesso la meglio su tutto e su tutti, padroni del destino di chiunque grazie ai soldi. Ma sarà così per sempre?

Già nelle ultime puntate della prima stagione le cose prendono una piega inaspettata, vedremo cosa ci riserverà la seconda stagione che arriverà l’anno prossimo e di cui è da poco uscito il teaser trailer (da non guardare se non avete ancora finito la prima stagione!).