Storie della buonanotte per bambine ribelli

di Michele R. Serra

Recensioni
Storie della buonanotte per bambine ribelli

“C’era una volta, in un paese lontano lontano, una bellissima principessa…”

Di solito iniziano così, le favole che si raccontano ai bambini la sera. Ma questo libro racconta storie diverse. Tipo:

“Non molto tempo fa, in Cile, viveva una ragazza di nome Isabel. Isabel protestava ogni volta che riceveva un trattamento diverso perché era femmina. Le piaceva molto scrivere ed era affascinata dalle persone, così decise di diventare una giornalista. Qualche anno dopo, Isabel ricevette una brutta notizia: suo nonno stava morendo. Era lontana da casa e non poteva tornare a trovarlo, così cominciò a scrivergli una lettera. Ma una volta iniziato a scrivere, scoprì di non riuscire più a fermarsi. La lettera divenne così lunga che si trasformò in un romanzo: La casa degli spiriti.

Ecco. Questa è una delle Storie della buonanotte per bambine ribelli, una delle 100 raccolte da Elena Favilli e Francesca Cavallo, le due autrici, per dare corpo a questo caso letterario che ha già venduto centinaia di migliaia di copie ed è stato tradotto in dodici lingue. Di più, le Storie della buonanotte per bambine ribelli sono il libro più finanziato nella storia del crowdfunding, nel senso che su Kickstarter hanno raccolto oltre un milione di dollari da 70 nazioni in soli 28 giorni.  

Sono tutte vere, queste storie della buonanotte per bambine ribelli, e hanno una sola morale: credete in voi stesse, perseguite i vostri obbiettivi, farete grandi cose. Roba lontana dalle fiabe con i principi azzurri che salvano le principesse.

C’era una volta, in una casa blu in Messico, una bambina di nome Frida Kahlo. C’era una volta in Francia una bambina che viveva in un convento, circondata da suore vestite di bianco e nero. Si chiamava Gabrielle Chanel. Eccetera eccetera. Ora, non so se una bambina si divertirà a sentire queste storie. Ma forse ricorderà a noi un po’ più grandi che l’importanza di queste donne non deve essere mai più sminuita, come invece spesso è successo nella storia. D’ora in poi si cambia. Le bambine del 2017 ascolteranno un’altra musica, un altro mondo. O almeno, noi ci proviamo.