
“SulleRegole2014: Libertà, Regole e Trasgressioni” è stato il più grande evento a scopo didattico mai realizzato in Italia, un dibattito sulla legalità fra gli studenti, Gherardo Colombo e Claudio Bisio. Al Piccolo Teatro Studio di Milano c’erano 250 ragazzi, ma in tutta Italia sono stati coinvolti altri 25.000 studenti, sparsi in centinaia di cinema, che hanno potuto assistere in streaming alla discussione e intervenire tramite i maggiori social network in diretta.
Gherardo Colombo, ex magistrato della procura di Milano, ha guidato il dibattito attraversando tre macro-argomenti: libertà, regole e trasgressioni. Ha risposto alle domande dei ragazzi, e a loro ne ha fatte altre, mentre Claudio Bisio correva da una parte all’altra del teatro sedendosi fra gli studenti e partecipando alla discussione.
Io ho fatto da tramite tra i 250 (più due) del Piccolo e tutti gli altri ragazzi che sono intervenuti, pur non essendo fisicamente presenti: con il giornalista Giorgio Terruzzi abbiamo selezionato le domande che arrivavano dalle sale cinematografiche collegate in diretta. E fidatevi, ne sono arrivate tante!
Che poi, a dire il vero non erano solo domande, ma anche complimenti, critiche, goliardate varie, richieste di numeri di telefono, estemporanee cazzate. E anche foto di gente che dormiva, giuro. Insomma, di tutto. Ma soprattutto domande, molte e intelligenti: all’evento SulleRegole2014 di Facebook e al nostro profilo Twitter @smemoofficial sono arrivati migliaia e migliaia di post, e l’hashtag #sulleregole ha raggiunto il primo posto delle tendenze italiane di Twitter.
Per una volta non è retorica dire che grazie ai social network siamo riusciti ad unire ragazzi di tutta Italia. E da diciannovenne che ha finito la scuola solo da pochi mesi, credo di avere l’autorità per confermare che non si è trattato di una di quelle uscite didattiche che – qualcuno dice – “si fanno per perdere ore”. Mi sono divertito, sullo stesso palco con tre professionisti, e penso sia un evento d’avanguardia, che nel futuro ci capiterà di fare sempre più spesso.
Con Gherardo, Claudio e Giorgio, ma soprattutto con gli altri venti, cinquanta, cento… ma anche duecentomila. Già si parla di #regole, perché mettersi anche dei #limiti?
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