Ma i robottoni, che fine hanno fatto? I robottoni sono solo roba per trentenni, quarantenni nostalgici? Oppure hanno ancora un senso, un pubblico, nel 2021?
La realtà è che dopo la scorpacciata degli anni Ottanta e qualche raro caso nei decenni successivi (tipo Neon Genesis Evangelion), le storie dei robottoni non sono più al centro dei pensieri del pubblico. D’altro canto i mecha, come li chiamano i giapponesi, sono una cosa talmente importante da quelle parti che comunque hanno ancora frotte di fanatici. Sarebbe come chiedere a un americano se ha ancora senso Topolino, o l’Uomo Ragno.
Quindi non c’è da stupirsi se i giapponesi amano ancora i robottoni, da Mazinga a Goldrake a Gundam. C’è invece da stupirsi se viene distribuito in occidente un videogame che è proprio da fan dei robottoni duro e puro, e che normalmente sarebbe dedicato solo al menrcato giapponese. Che poi in questo caso è doppiamente strano, perché i videogiochi di questa saga, la saga di Super Robot Wars, esistono da trent’anni, e mai erano stati portati oltre i confini nipponici. Invece, questo Super Robot Wars 30 (che si chiama così, ma secondo i bene informati è il 48esimo episodio della saga), si può comprare anche dalle nostre parti. Si può, ma farlo è veramente una scelta da nerd estremi.
Mazinga contro Gundam!
È una scelta da nerd estremi, perché Super robot wars 30 è un gioco di strategia a turni con i robottoni, in cui in pratica decidi le mosse e poi stai lì fermo davanti allo schermo a guardare le animazioni con i robottoni che appunto fanno quello che gli hai chiesto, alabarde spaziali e cannoni a particelle come se piovesse. Tutto ovviamente in giapponese stretto. Per fortuna il testo a schermo è in inglese, almeno capisci come va avanti la storia.
Insomma, Super Robot Wars 30 è un gioco con un’idea di fondo incredibilmente vecchia, niente di molto spettacolare dal punto di vista grafico, e un livello di difficoltà che non offre grande sfida. Però ti permette di far lottare Mazinga contro Gundam. E questo, per una piccola nicchia di persone, oggettivamente non può che essere il massimo.
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