Ma le avventure grafiche non erano morte? Sì, forse, forse no. È vero, non siamo più negli anni Novanta e quindi siamo lontano dall’epoca d’oro di quel genere di videogame, dal periodo che ci ha regalato capolavori assoluti come Grim Fandango, Monkey Island 2, Day of the Tentacle. Però i giochi di avventura, quelli in cui la cosa più importante è la storia – e anche la risoluzione di puzzle, ok – bè quei giochi esistono ancora. E, possiamo dire, per fortuna.
Per fortuna perché poi ti capitano sotto gli occhi cose come questo quarto capitolo di Syberia, che si intitola The World Before ed è una grande avventura grafica in quasi 3D, bellissima da vedere e molto piacevole da giocre – ammesso e non concesso che vi piacciano videogame in cui bisogna leggere tanto, raccogliere documenti, trovare oggetti e usarli per risolvere enigmi – peraltro abbastanza semplici, purtroppo – che vi permettono poi di far procedere la trama. Sì, è roba oggettivamente un po’ vecchia, se ci pensiamo, però… se la storia funziona, funziona.
E in questo Syberia: The World before funziona sia la trama che l’impatto grafico.
Per il secondo dobbiamo ringraziare il creatore della serie, il grande fumettista belga Benoit Sokal (morto purtroppo da qualche tempo). Che è stato un po’ un pioniere dell’arte pop, nel senso che faceva fumetti negli anni Ottanta, quando i fumetti erano importanti, e poi ha capito che il nuovo mezzo di comunicazione più importante per i ragazzi era il videogame, e così si è dedicato totalmente ai videogiochi. Ottima scelta.
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