
Dopo alcuni mesi si sta delineando un quadro preciso di dove vuole andare la musica nel 2017, o almeno mi pare. Mi pare vada in direzione ostinata dell’elettronica. Elettronica algida, con uno sguardo agli anni ’80, e un altro, inevitabilmente, al futuro, che è adesso (per dirla come in uno spot futuristico). Il disco di Tartage, progetto solista del compositore, musicista e producer palermitano Lucio Giacalone, conferma tutto ciò.
“Bloodline” apre l’album, tra bordate di elettronica e poesia suadente. Il pezzo è cantato dal berlinese Haas, che ne ha scritto pure il testo, come per “No Science”, ipnotica e dal battito animale, ottima per la disco più alternative d’Europa. Intense emozioni anche da “Empteen”, piena zeppa di suoni, sentimentale moroderiana, e da “The Other Life”, pezzo vibrante e disturbante. Entrambe sono scritte e cantate dal torinese Jonny Fishborn. “Mashintosh” è un elettro-pop sensuale, dal ritmo avvolgente, mentre “Iris Love” il pezzo più ironico del mazzo, magica e oscura allo stesso tempo.
Sei pezzi, solo sei pezzi, ti viene da dire fin dal primo ascolto. È questo uno dei pochi nei di “My Personal Thoughts”, la sua brevità. Ma questi sei pezzi sono pezzi che restano e ti fanno venire voglia di riascoltarlo subito. Riaccendiamolo allora!
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