Tizio Bononcini Non fate caso al disordine

di L'Alligatore

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Tizio Bononcini – Non fate caso al disordine

Tizio Bononcini è un tipo originale all’interno del ricco panorama underground di casa nostra. Non segue le mode, ma cerca di proporne di sue, non suona elettronica, ma strumenti veri, lui e i musicanti che lo attorniano. La copertina rivela il suo gusto per la teatralità, l’ironia il buon gusto (della casa della nonna). Bolognese, al secondo disco, l’ha prodotto da solo, tramite una fortunata campagna di crowdfunding su Musicraiser.

Dieci titoli divertenti, dieci bozzetti di provincia, tra il tono sociale e quello surreale. Il pezzo che svetta su tutti è “Sant’Antonio Abate” per il suo sapore caposelliano, poetico e con il giusto ritmo, ma restano anche “Non parlate al conducente”, debitrice del primo Paolo Conte, con una sua vena personale, “Il conte alla rovescia” con archi, un clarinetto suggestivo, e un testo divertente a raccontare un eccentrico nobile, “Chiuso nel traffico”, alla quale perdono le troppe rime baciate per i riferimenti sociali e un ottimo arrangiamento (rhodes piano, ukulele, violoncello, sax, una chitarra cult).

Un disco tutto da ascoltare, pieno di ritmo e tante storie. Al centro il tema del doppio, dell’ordine e del disordine. Bononcini lo porta avanti attraversando generi musicali diversi, dallo swing al tango, dal folk al nostro cantautorato più classico. Seduto al piano, con spesso accanto il fido violoncellista Vincenzo De Franco, Tizio ci dice “Non fate caso al disordine”, ma è impossibile non farlo. Per fortuna è un disordine creativo, per questo ci piace.