
L’8 giugno è arrivato. Questa data, alla quale pensavamo soltanto come il giorno X che avrebbe segnato l’ultimo giorno di scuola, l’inizio di nuove vacanze e la fine delle levatacce, degli autobus affollati di prima mattina, delle interminabili ore di lezione, dei compiti, è finalmente arrivata! Ma mai come quest’anno l’8 giugno ha il sapore di un evento malriuscito, di una Ferrari senza benzina, di una ciambella senza buco.
Perché diciamocelo, un po’ la scuola ci è mancata: i compagni, le lezioni (dal vivo!), l’intervallo, l’ora di ginnastica (sì, dai anche quella!). Il coronavirus ha cancellato in un attimo abitudini e ritmi di vita, virtualizzato amicizie e professori, ci ha rinchiusi in casa, gettando via la chiave per qualche settimana. Qualcuno si è dato alla cucina, qualcuno alla danza, altri alla musica; qualcuno si è divertito su Tik Tok sdrammatizzando con qualche risata; tutti abbiamo guardato tonnellate di serie tv e recuperato alcuni cult, giocato ai videogiochi o letto tanti libri. Molti di voi ci hanno raccontato idee e stati d’animo da #scuolechiuse … anche se, dopo la paura, l’ansia e la preoccupazione, è arrivata anche un po’ la noia e il senso di disagio.
Per tutti questi motivi oggi l’ultimo giorno di scuola dell’anno 2020 va un po’ così, senza gavettoni e festeggiamenti, risate e corse nei corridoi, dediche sulle ultime pagine libere della Smemo. Ma se è vero che l’ultimo giorno di scuola non si dimentica, questo rimarrà, letteralmente, nella Storia.
E mentre intanto già si discute sulle nuove regole che caratterizzeranno il rientro a settembre, c’è chi ancora non ha finito. Sono i ragazzi della #maturità2020, alcuni dei quali stanno scendendo in piazza proprio in questi giorni (il 5 c’è stata una manifestazione a Roma, oggi a Milano, organizzata dalla pagina Instagram @nomaturita2k20, che conta oltre 47 mila follower tra studenti, genitori e insegnanti) per protestare anche contro le modalità di svolgimento dell’esame di Stato.
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