
La tragedia di Antigone, sin dalla sua prima rappresentazione ad Atene nel 442 a.C., ritrae con ineguagliabile espressività l’eterno conflitto tra l’autorità (e la legittimità) del Potere e l’etica della morale non scritta.
Quando una legge può definirsi “giusta”? E quando il farla applicare costituisce un abuso o un sopruso anziché un dovere?
Queste domande, ancora oggi di grande attualità nel dibattito politico internazionale, tornano a prendere vita nell’“Antigone – Sul fine della legge” che la Compagnia Teatrale Puntozero allestirà a Milano, l’11 settembre al Teatro di Verdura (in via Senato 14) e dal 14 al 21 settembre allaFabbricateatro (in via Bellagio 1) a Milano. La particolarità dell’occasione è data dal fatto che della Compagnia Puntozero fanno parte i ragazzi del carcere minorile Cesare Beccaria, per i quali questa – così come tutte le opere proposte negli scorsi anni – è un’opportunità formativa e ricreativa di enorme importanza.
Riportiamo, di seguito, uno stralcio dell’intervista realizzata alcuni mesi fa con Giuseppe Scutellà, fondatore (con Lisa Manzoni) e promotore dell’iniziativa nonché regista dell'”Antigone”:
Con quale spirito e con quali obiettivi avete dato vita a Puntozero nel 1995, e come si è poi evoluto questo progetto nel corso degli anni?
“Io ho sempre avuto un forte interesse verso il teatro sociale, sin da quando ho prestato servizio civile proprio al carcere Beccaria, e dopo una serie di esperienze con compagnie di teatro tradizionale ho deciso di dedicarmici a tempo pieno. Lo spirito e gli obiettivi di allora sono gli stessi di oggi: con Puntozero non vogliamo formare attori, ma proporre nuove dinamiche di socializzazione ai ragazzi e coinvolgerli in attività che li mettano in relazione sia tra loro all’interno del carcere che con il pubblico all’esterno…”
Esiste ancora un pregiudizio nei confronti dei detenuti che poi svolgono attività di questo genere al di fuori della prigione?
“Purtroppo sì, e non solo in questo genere di attività, ma anche in tutte le dinamiche di reinserimento: molta gente si aspetta sempre di trovarsi di fronte un ‘Mostro’ da prima pagina. Per questo noi abbiamo laboratori e collaborazioni al di fuori del Beccaria, proprio per facilitare il reintegro dei ragazzi: l’esperienza della prigione deve essere formativa non punitiva, e solo dando alle persone una opportunità concreta di lavoro o di svago si può evitare che ricommettano nuovamente gli stessi errori…”
Oltre alla vostra, in Italia ci sono anche altre iniziative di questo tipo, eppure forse se ne parla ancora poco. Cosa pensi si possa fare per sensibilizzare e coinvolgere di più la stampa e i media in generale?
“È vero, non siamo un caso isolato: noi, per esempio, siamo gemellati con compagnie che fanno capo alle carceri di Bologna e Palermo, ma ci sono gruppi analoghi anche a Roma e altrove. In realtà la stampa è già piuttosto sensibile alle nostre iniziative; quello che manca, invece, è un confronto con gli ‘addetti ai lavori’: se da una parte Franca Rame e Vittorio Sgarbi hanno partecipato con interesse alle nostre attività, dall’altra molti critici tendono ancora a snobbarle. Sarebbe bello, invece, poter dare ai ragazzi anche un sostegno e uno stimolo di questo genere…”

ANTIGONE / SUL FINE DELLA LEGGE
11 settembre: Teatro di Verdura, via Senato 14, Milano – tel. 02 76215310
dal 14 al 21 settembre: Fabbricateatro, via Bellagio 1, Milano – tel. 02 36531152
L’ingresso agli spettacoli è interamente gratuito con prenotazione obbligatoria ai numeri sopra riportati.
Per ulteriori dettagli e informazioni sulle attività di Puntozero: www.puntozero.info
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