È stato ristampato il primo lavoro di Zerocalcare, Un polpo alla gola (se vuoi acquistarlo, clicca qui) quello che gli ha fatto fare il botto! Lo abbiamo incontrato a Milano durante il firmacopie per fargli qualche domanda scomoda e qualche domanda cazzara.
Ciao!
Ciao!
Vuoi prima la domanda facile o quella difficile?
Dai facciamo subito quella difficile!
È un momento che forse esige posizioni assolute, categoriche e coerenti come quelle che hai manifestato tu dichiarando di non andare al Salone del Libro di Torino 2019 nel caso ci fosse stata la casa editrice filofascista. Le posizione nette sono tipiche dei ragazzi giovani e crescendo purtroppo si perdono. Credi che questa perdita sia un compromesso pe’ vive mejo o peggio?
Allora secondo me è giusto che uno deve darsi dei paletti e dei principi e che se pensa che so’ giusti li deve seguire pure pe’ tutta la vita. Nel senso che non c’è un’età per seguirli. Probabilmente quando uno cresce nei propri ragionamenti introduce delle complessità, capisce meglio delle cose quindi è capace se non a sfumare quantomeno a modulare o a declinare diversamente delle cose. Però se tu pensi che una cosa è giusta e quello è un tuo paletto allora quella cosa non credo che c’abbia un’età e penso che quanto più uno cresce e quante più responsabilità c’ha tanto più è importante che rimanga fedele ai propri principi.
Una scrittrice, Elena Stancanelli, ha scritto su twitter che Simone di Torre Maura è coraggioso ma non sa parlare l’italiano. Tu che hai fatto del romanesco la tua cifra stilistica cosa le risponderesti?
Che secondo me invece la cosa che ammiro molto nelle persone è la capitale di usare registri diversi a seconda dei diversi contesti. Io penso che in quella condizione là, in quella situazione là quello era esattamente il registro da usare… Ma poi in realtà io non le risponderei mai perché mi sembra una cosa fatta apposta pe’ fa parlà di sé quindi lascerei che queste cazzate morissero in silenzio.
Tu usi i social. Ti mettono ansia? Somatizzi anche i social? Anche sui social c’è l’accollo?
Io c’ho un problema che io sono un control freak* quindi in realtà io non solo uso i social ma io leggo TUTTO quello che mi scrivono, su cui vengo citato. Poi non rispondo mai perché so’ abbastanza sano di mente per rendermi conto che non posso impelagarmi in ogni discussione però mi leggo veramente tutto. Cioè io passo almeno un’ora la sera quando finisce la mia giornata a ricapitolare tutto quello che ci sta ma lo faccio per un motivo valido perché m’è capitato di incontrare delle persone che in realtà scrivevano delle cose orrende su di me, non saperlo e non riconoscerle e scodinzolargli contento come faccio io di solito perché sono una persona molto cortese. Quindi adesso cerco di leggermi tutto, immagazzino tutto così il giorno che io ti incontro almeno io so che tipo de persona sei.
Mai senza. Elencami 3 cose irrinunciabili nella tua vita a parte i plumecake ché lo sappiamo!
Allora, mai senza…
Due cose so’ due cose che mi servono per dormire e quindi mai senza, cioè ovunque io vada che sia casa mia o fuori sono:
1. le serie tv perché comunque prima de dormì mi devo guardare una serie tv pe’ forza, anche se arrivo a casa alle 5 de mattina;
2. il Kindle perché comunque è quello che mi fa sentì a casa se sto in Kurdistan o se sto a Rebibbia. Se c’ho il Kindle, anche al buio senza luce elettrica e posso leggermi tre pagine di qualcosa in qualche modo me tranquillizzo e mi sembra di stare ancora tra le mie cose;
3. la terza mai senza… Boh, Rebibbia ma perché è il quartiere mio e non saprei come farne a meno.
Che importanza ha avuto per te Un polpo alla gola che è uscito da poco in una nuova ristampa e qual è il ricordo più bello legato a questo libro?
Un polpo alla gola c’ha avuto una super importanza perché è stato il primo libro vero che ho fatto, nel senso che quando era uscita La profezia dell’armadillo in autoproduzione Bao Publishing mi aveva chiesto di fare per loro un libro e quindi è il primo libro che ho fatto per una casa editrice con una storia unica dall’inizio alla fine, neanche a episodi, proprio una storia organica, tra l’altro un libro che non è completamente autobiografico nel senso che parte e nasce da una vicenda autobiografica ma poi c’è una parte d’intreccio giallo che ho sviluppato con un po’ di fantasia. Quindi effettivamente è la prima cosa vera a cui mi sono trovato a lavorare da fumettista.
Un ricordo positivo che c’ho legato a quel libro è il fatto che non mi ha fatto fallire! Ne senso che io ero convinto che sarebbe stato il libro che mi avrebbe distrutto, che tutti si sarebbero accorti del bluff perché finora avevo fatto solo il blog e quelle cose là, pensavo quando esce questo s’accorgono che non so’ capace e finisce tutta la bolla de fumetti invece quando ho visto che era stato accolto bene ero molto contento!
Un’ultima domanda. È vero che sta tornando il fascismo?
Guarda spero che nessuna persona sana di mente dice che è tonato il fascismo, sarebbe pure ridicolo sostenerlo. Ci stanno i fascisti che sono una cosa e poi ce sta un momento de questo paese che secondo me è complicato e c’ha delle derive autoritarie, xenofobe e quelle cose ci stanno. Dopodiché per me non è che tutto è fascismo e ogni volta che uno fa na prepotenza è fascismo, il fascismo è n’na roba precisa, che c’ha dei riferimenti, una continuità e degli ideali storici e io quelli che chiamo fascisti sono quelli che si rifanno a quella roba lì e ovviamente non stanno prendendo il potere però comunque ce sta un problema che qualcuno deve affrontà.
* CONTROL FREAK: abbiamo poi scoperto che Control Freak oltre ad essere un disturbo della personalità che riguarda il controllo compulsivo e che sarebbe difficile da spiegare bene qua, è soprattutto un personaggio di Teen Titans Go! una serie animata statunitense tratta dall’omonimo fumetto. Control Freak è un disadattato sovrappeso specializzato in informatica ed elettronica capace di teletrasportare chiunque all’interno dei programmi televisivi. Non lo sappiamo ma quasi sicuramente Zerocalcare si riferiva a lui!
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