In pensione prima e con un assegno più alto: la novità spiegata dall’INPS

Si può smettere di lavorare in anticipo e percepire una pensione più ricca, grazie ad alcuni trucchetti previsti dal sistema contributivo.

Attualmente, per il calcolo dell’assegno pensionistico, vengono utilizzati due metodi: quello misto, per coloro che hanno iniziato a lavorare prima del 1996, e quello contributivo, per coloro che hanno iniziato a lavorare dal 1° gennaio 1996.

pensione con assegno più alto
Ci sono due metodi per calcolare la pensione (smemoranda.it)

Con il sistema misto, la pensione è determinata anche sulle ultime retribuzioni percepite, mentre con il sistema contributivo unicamente sui versamenti accreditati dal lavoratore, rivalutati e moltiplicati per determinati coefficienti che cambiano a seconda dell’età del pensionamento (più alta è quest’ultima, più vantaggiosi sono i coefficienti).

Il sistema misto è tendenzialmente più favorevole rispetto a quello contributivo, ma ci sono dei casi in cui il calcolo contributivo potrebbe essere addirittura vantaggioso. L’ordinamento previdenziale italiano, infatti, contempla delle misure che consentono il cd. ricalcolo contributivo anche per coloro che ricadrebbero nel sistema misto. Vediamo di cosa si tratta e chi può beneficiarne.

Vuoi andare in pensione prima e aumentarne l’importo? Scegli il ricalcolo contributivo

Scegliere che l’importo della pensione venga determinato sulla base del sistema contributivo, pur sapendo che è quasi sempre meno vantaggioso del sistema misto, può dipendere da una serie di fattori. Nel dettaglio, coloro che hanno pochi anni di contributi maturati fino al 31 dicembre 1995 non subirebbero una penalizzazione eccessiva.

aumento pensione con ricalcolo contributivo
Il ricalcolo contributivo può essere molto conveniente per alcuni lavoratori (smemoranda.it)

La maggior parte di chi predilige il calcolo contributivo lo fa per smettere di lavorare in anticipo, come nel caso di Opzione Donna e Quota 103. Entrambe le misure prevedono il ricalcolo interamente contributivo, ma permettono di accedere al pensionamento senza dover attendere il compimento dei 67 anni di età (necessari per la pensione di vecchiaia).

Con Opzione Donna, infatti, le lavoratrici possono andare in pensione a 61 anni, se senza figli, oppure a 60 anni se hanno un figlio oppure addirittura a 59 anni, se hanno due o più figli. In pratica, smetterebbero di lavorare con ben otto anni di anticipo. Quota 103, invece, consente di andare in pensione con 62 anni di età e 41 anni di contribuzione.

Ma non tutti sanno che il sistema contributivo non è utile solo per terminare prima la vita lavorativa ma anche per ottenere un assegno previdenziale di importo più elevato. Non c’è, infatti, alcuna penalizzazione per coloro che, negli ultimi anni, hanno avuto retribuzioni basse oppure per i lavoratori autonomi.

Con il contributivo, le ultime retribuzioni percepite hanno un’incidenza inferiore sulla determinazione dell’assegno e, dunque, il taglio sarà certamente più basso. Prima di decidere se optare per l’uno o l’altro dei due sistemi di calcolo, tuttavia, bisogna attentamente valutare la propria situazione.

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