Libri per raccontare Genova 2001

I giovani, sempre i giovani a fare la Storia. Ma anche giovani dentro, che può sembrare una cazzata, ma io non credo lo sia. Si cresce fisicamente, ma mentalmente, se si vuole, si resta giovani.

Nel 2001 io non avevo ancora trent’anni, e mi ricordo molto bene cosa successe in quel di Genova, durante le manifestazioni contro il G8, i grandi della terra riuniti nella bella e sfortunata città ligure. Mi ricordo la morte di un ragazzo, Carlo Giuliani, che di anni ne aveva solo ventitré.

genova da raccontare
Libri per raccontare la città di Genova (Smemoranda.it)

Si è scritto molto su di lui, canzoni, film, articoli di giornale, dal brano di Guccini in giù (o su, come volete).

Carlo Giuliani – Il ribelle di Genova

C’è un fumetto molto bello: Carlo Giuliani – Il ribelle di Genova. Edito da BeccoGiallo, scritto da Francesco Barilli, disegnato da Manuel De Carli, è uscito in questi giorni in una nuova edizione a dieci dalla prima. In un bel bianco e nero molto chiaro, indaga i momenti della sua tragica morte, prima e dopo, cercando di spiegare chi era, cosa stava facendo, cosa voleva. Per farlo le testimonianze dei genitori, Giuliano e Haidi, della sorella Elena, che trasformati in fumetto, ci parlano direttamente.

Carlo Giuliani cosa accade?
Carlo Giuliani (ANSA) Smemoranda.it

Gli oggetti simbolo di quel giorno (nastro adesivo, estintore, passamontagna…) vengono raccontati, sembrano che prendano vita, per farci capire gli ultimi istanti di quella tragica e ingiusta morte. Un caso di rilevanza internazionale, un caso ancora aperto per molti, una storia da leggere per capire quei giorni. In fondo al libro una cronistoria, un articolo di Checchino Antonini, giornalista che ha scritto libri e indagato molto su questo caso, aggiornato all’oggi, e un “per saperne di più” molto ricco.

Dossier Genova G8 – I fatti della Diaz

Sempre dall’ottima BeccoGiallo una nuova edizione di un altro fondamentale libro a fumetti per capire quei giorni del luglio 2001: Dossier Genova G8 – I fatti della scuola Diaz, scritto da Gloria Bardi, disegnato da Gabriele Gamberini. Anche questo volume ha una nuova copertina, una nuova copertina molto significativa con quel numero spropositato di agenti che entrano nella scuola dove riposano i manifestanti. In gran parte giovani, ma anche giornalisti, gente venuta da tutta Europa, gente pacifica. Vennero pestati a sangue e subirono dei processi kafkiani, a dir poco. Ottima la decisione di usare un espediente cinematografico per narrare la vicenda, cioè un verbale redatto da un semplice agente sotto dettatura di un dirigente presente sul luogo della cosiddetta macelleria messicana.

Surreale il modo di calcare la mano da parte del capo, usando aggettivi in quantità esagerata, come è surreale il giro delle molotov trovate dietro di un cespuglio, lontano dalla scuola, che passano di mano in mano fino a diventare una delle prove principali per giustificare l’irruzione nella scuola, finendo sul tavolo della conferenza stampa. Dal libro esce l’evidenza dei fatti, essendo basato sulla memoria illustrativa della procura di Genova del processo per le torture alla scuola Diaz durante il G8. Ottimo l’intro del sostituto procuratore generale Enrico Zucca, responsabile del processo, ottimo tutto l’apparato di interviste (a Enrica Bartesaghi, mamma di una ragazza traumatizzata in quella scuola, a Lorenzo Guadagnucci, giornalista de Il resto de il Carlino, anche lui pestato in quella scuola, e a Nando dalla Chiesa, che ci parla del rapporto con le forze dell’ordine prima e dopo quei fatti), la cronistoria a cura di Francesco Barilli, e un “per saperne di più” con segnalati un sacco di libri, film, tv, musica, teatro e web per approfondire il discorso.

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