Puoi avere una pensione molto più ricca sfruttando questo trucchetto legale sull’età

Avere una pensione più ricca è il sogno di tanti, per non dire di tutti. Con questo trucchetto riguardante l’età, è possibile coronare il sogno

Tra i tanti pensionati che ci leggono, alzi la mano chi non vorrebbe avere un assegno mensile più alto. Oppure, diversamente, chi, appropinquandosi alla quiescenza, non sia deluso da quello che sarà l’importo della pensione, sulla base dei calcoli effettuati. Ebbene, oggi è possibile avere una pensione mensile più alta, con un trucchetto che riguarda l’età. Ovviamente è tutto rigorosamente legale.

Pensione
Una pensione più ricca: il sogno di tutti – (smemoranda.it)

Non c’è giorno, in Italia, in cui non si discuta, anche in termini piuttosto accesi, delle pensioni. Si tratta, infatti, di un tema molto sentito nel nostro Paese. Si discute, evidentemente, delle modalità con cui ritirarsi dal mercato del lavoro. Ma, chiaramente, argomenti molto caldi sono quelli legati all’età e agli importi derivanti dalla scelta di andare in quiescenza.

Ovviamente, prima di entrare nel dettaglio del nostro ragionamento odierno, la raccomandazione è sempre quella di ponderare bene la scelta di andare in pensione, per poter scegliere il momento giusto. Sia per ciò che concerne la situazione di vita, sia per ottimizzare le entrate di tipo economico. Sul punto, un consulente fiscale e pensionistico potrebbe aiutarvi molto, anche perché il settore della previdenza italiana è tra i più complessi al mondo.

Le regole introdotte dalla Legge Fornero nel 2011 hanno portato significative modifiche al sistema pensionistico italiano, rendendo i requisiti di accesso più stringenti. La distinzione tra vecchi e nuovi iscritti, con riferimento alla data di inizio dei contributi previdenziali, ha portato alla creazione di due categorie di lavoratori con diverse modalità di calcolo e possibilità di pensionamento.

Pensione più ricca con questo trucchetto sull’età

Per i nuovi iscritti, l’uscita dal lavoro può avvenire a 64 anni con le pensioni anticipate contributive, a 67 anni con le pensioni di vecchiaia, o addirittura a 71 anni con le pensioni di vecchiaia contributive. Per i vecchi iscritti, l’età minima per il pensionamento è di 67 anni, ma vi sono maggiorazioni sociali e integrazioni che possono aumentare l’importo del trattamento pensionistico. Ma, come dicevamo, con l’età si può “giocare”. Ecco in che modo, assolutamente rientrante nelle regole.

Pensioni
Un “trucchetto” sull’età rende le pensioni più ricche – (smemoranda.it)

Il sistema di calcolo pensionistico per i nuovi iscritti, come è noto, è esclusivamente contributivo. Ogni mese, il 33% del reddito viene destinato al finanziamento della pensione futura, accumulandosi nel salvadanaio virtuale dell’INPS e rivalutandosi annualmente in base all’inflazione. Una volta raggiunta l’età pensionabile, il montante accumulato viene moltiplicato per coefficienti che variano a seconda dell’età di pensionamento.

Uscire a 71 anni risulta più vantaggioso rispetto a 67 anni e ancora di più rispetto a 64 anni, anche senza aumentare il totale dei contributi versati. Ad esempio, a 71 anni il montante contributivo viene moltiplicato per il coefficiente 6,655% e diviso per 13 per ottenere l’importo mensile della pensione. Per i contributivi puri, le possibilità di accesso alla pensione anticipata contributiva o alla pensione di vecchiaia variano in base al numero di anni di contributi versati e all’importo del trattamento pensionistico. Le donne contributive con figli hanno requisiti diversi in termini di importo pensionistico per l’accesso alla pensione anticipata.

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