Sfera Ebbasta & Charlie Charles: la strada, la scuola, la musica

Lunedì è uscito XDVR Reloaded, versione nuova e migliorata del loro primo disco. Mercoledì il video di XDVRMX, con Marracash e Luchè. Sfera Ebbasta e Charlie Charles hanno ventidue e ventun anni, abitano a Cinisello Balsamo, attaccato a Milano, a nord. Da sempre Sfera (che canta), da poco Charlie (che produce la musica).

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Sfera Ebbasta con Ciny: la nuova musica – Credits: ANSA FOTO – smemoranda.it

Parlando della loro zona, seguendo una direzione musicale che in Italia è poco frequentata, hanno creato un mondo. Hanno fatto della passione una professione, sono finiti sotto contratto con Roccia Music (che è proprio l’etichetta del citato Marracash). Però le cose che raccontano non sono ancora allegre, ancora. “Raccontiamo la realtà che stiamo vivendo”, dice Charlie Charles. “Ovviamente se le cose cambieranno, cambierà anche la musica. Se lui [indica Sfera] diventerà il ricco che sta sopra il palazzo, non racconterà più di chi scende in piazza. La musica è come la vita, no?”

L’intervista

Smemoranda: Però è bello il fatto che una canzone come Ciny, che racconta Cinisello, stia parlando anche alla gente oltre Milano.
Sfera Ebbasta: Ma credo che anche se non sei mai stato a Cinisello, capisci. Uno di Napoli, uno di Roma si immagina altri quartieri, ma la storia è sempre la stessa.
Charlie Charles: Mi sa che in altre città ci sono posti peggiori.
SB: Io credo che la situazione che raccontiamo la possa capire, guardando il video, anche uno che sta in Francia, in Inghilterra o in America. Non c’è bisogno che capisca l’italiano, ci sono le immagini e c’è il suono.

A proposito di immagine, la vostra è sempre molto curata.
CC: C’è Alessandro Murdaca, che ci fa i video, che è davvero un genio. Sa fare i video street quando serve, tipo in un pezzo come Cini, ma anche cose diverse, per pezzi come Brutti Sogni. A diciassette anni Alessandro ha già un tocco personale, un sacco di idee pazze. È un genio, punto.

Ma trap adesso è di moda, in Italia?
CC: Adesso va, un po’ grazie a noi. Poi non so se è addirittura di moda. Io lo faccio perché ho iniziato ad ascoltare rap con questo genere qua. Con i rapper francesi tipo Booba e Kaaris, americani tipo Young Thug e Rick Ross, produttori tipo Metro Boomin, London on da Track. Mi piace Future… Insomma, hai capito. Credo di essere riuscito a rendere mio quel suono, anche perché adesso mi capita di trovare gente su internet che prende le mie tracce, le remixa, le cambia… è una cosa che non succedeva prima, in Italia. Credo di poter dire che abbia preso, in qualche modo. Io continuo ad andare in questa direzione, e ad upgradare questa musica. Poi chissà.
Com’è lavorare con Marracash?
SB: È, tipo, uno scambio artistico ma anche tra persone. Ci diciamo più o meno tutto, e credo che gli siamo piaciuti anche per questo. Poi è chiaro che lui ha più esperienza di me, per cui può aiutarmi a capire se una cosa che io penso sia figa, in realtà è una cagata. Però sono anche io che posso far cambiare idea a lui, non è un rapporto unidirezionale.

Ho letto che vi siete conosciuti su myspace. Allora non siete così giovani.
CC: Abbiamo appena superato i venti, in effetti… Siamo abbastanza vecchi da aver visto myspace. Io avevo provato a contattare Sfera perché avevo sentito un po’ di cose sue proprio su myspace, però lui mi ha risposto subito no. Pensare che io sono strageloso delle mie produzioni, e mi era costato un bel po’ andare da uno e proporgli le mie basi così… Poi dopo un annetto ci ha ripensato, e mi ha ricontattato. Credo fosse il 2009, 2010.
SB: Poi ci siamo rincontrati a una festa di Hip Hop TV, mentre cercavamo di scavalcare i cancelli: eravamo tutti e due senza biglietto. Non ce l’abbiamo neanche fatta, quella volta: siamo finiti a chiacchierare in un McDonald’s… Quest’anno invece ci hanno invitato ufficialmente.

Torniamo ancora più indietro, ai tempi della scuola… Voi vi consideravate, tipo, gente popolare?
CC: Io ero quello che si sedeva in fondo al pullman. Non posso dire di essere stato popolare, ma avevo un bel po’ di amici. E non ho mai fatto il bullo, che non mi piace e non mi interessa. Poi ho avuto una vita scolastica abbastanza varia [ride]: ho cambiato scuola quattro volte in cinque anni. Scientifico, scientifico-tecnologico, perito aziendale, informatica, poi il quinto anno mi sono ritirato dopo tre giorni.
SB: Io a scuola facevo veramente ridere. Son riuscito a farmi bocciare in prima media, che credo sia una roba rara. Sai quelle situazioni dove leghi con quattro, cinque persone, e quelli bocciano tutto il gruppo, poi l’anno dopo vi dividono perché insieme fate troppo casino… ecco, è andata così. I miei amici sono stati bocciati due volte di seguito, in prima media. Però, ripensandoci, forse esageravamo davvero [ride].

E poi?
SB: Poi alle superiori ho mollato quasi subito. Cosa che non sono contento di avere fatto, con il senno di poi. Non solo perché non ho studiato, che sarebbe stato utile, perché adesso mi rendo conto di quanto sia necessario conoscere anche cose al di fuori dell’ambiente in cui vivi, di quello che vedi. Ma anche perché a quindici anni mi son trovato fuori dall’ambiente scolastico, e quindi ho perso delle occasioni: anche solo quella di far sentire la mia musica agli amici a scuola, di avere uno scambio…

Vabè, ormai è passato. Per il futuro che strategie avete in mente?
SB: Poca strategia, ma un sacco di pezzi pronti. Nuovi, belli.

Solo digitale, per ora.
SB: Sì, sì. Mica ci mettiamo a fare le cassette.

Bè, Raekwon ne ha rifatta quest’anno una che aveva pubblicato nel 1995.
CC: Sai che io lo conosco solo di nome, lui? Mai ascoltato davvero. Ero troppo piccolo, quando c’era quella musica lì. Il mese scorso sono andato a vedere Straight Outta Compton, e non sapevo niente di nessuno di quei tipi lì, a parte Dr. Dre.
SB: Il primo contatto con il rap che mi ricordo erano Eminem, 50 Cent, quelle cose lì. Ma era già il 2002, 2003… Ho fatto in tempo a vedere 8 Mile al cinema. Tipo dieci volte.

Voi di base ascoltate anche molta musica elettronica?
SB: Sì, ma non vado più tanto spesso a ballare… soprattutto, non mi piacciono le discoteche dove sono tutti fatti per forza. Se vado, vado per le tipe.

Sfera Ebbasta & Charlie Charles sono in tour. Qui:

27 novembre – BRESCIA, LATTE +
7 dicembre – CODOGNO (LO), DISCOTECA IMPERO
21 dicembre – CINISELLO BALSAMO (MI), ZOO LATINO
23 dicembre – ROE VOLCIANO (BS), PLAZA DISCO
28 dicembre – GROSSETO, FAQ
23 gennaio 2016 – LEGNANO, IL CIRCOLONE
29 gennaio 2016 – ROMA, TRAFFIC CLUB
30 gennaio 2016 – NAPOLI, BUIO CLUB

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