Tutta la verità (e il glamour) sulle mascherine antivirus

In queste giorni le stiamo vedendo sul volto di tanti che si sentono così più sicuri contro la minaccia del Coronavirus.
Chi ha fatto un giro a Tokyo avrà visto che i giapponesi le usano da sempre, soprattutto nei mezzi pubblici. Loro però lo fanno per non contagiare gli altri con eventuali virus e batteri, le mettono in genere quando sono raffreddati o influenzati. Da noi si sta diffondendo per non essere contagiati. Cambiano i punti di vista insomma, cambiano le culture.

mascherine antivirus
La verità sulle mascherine antivirus – Smemoranda.it
Le chiamiamo mascherine e fanno parte dei dispositivi di protezione inviduale (DPI) insieme alle protezioni degli arti superiori, degli occhi, dell’udito, del capo, degli arti inferiori, delle protezioni da caduta dall’alto e delle protezioni del corpo e della pelle. Le mascherine sono protezioni delle vie respiratorie.

Tecnicamente le mascherine vengono classificate così:

  • a filtro
  • mascherine antipolvere (facciale filtrante) monouso
  • mascherine antipolvere a filtrazione batterica per operatori sanitari
  • monouso a tre lembi con valvola di esalazione coperta
  • semimaschere
  • maschere a pieno facciale
  • isolanti
  • autonomi (autorespiratori)
  • a circuito aperto
  • a domanda a pressione positiva
  • a domanda a pressione negativa
  • a circuito chiuso
  • a produzione d’ossigeno
  • ad ossigeno compresso
  • non autonomi (a circuito d’aria respirabile) EN139
  • con presa d’aria esterna
  • non assistito
  • assistito manualmente
  • assistito con motore
  • ad aria compressa
  • a flusso continuo
  • ad erogazione a domanda con pressione positiva
  • ad erogazione a domanda con pressione negativa
Dubito che ora qualcuno di noi comuni mortali andrà in farmacia a sciorinare questo elenco. In questi giorni di emergenza diciamo che come viene viene. Serve più alla nostra psiche che alle nostre vie respiratorie.

Le mascherine nascono dunque per proteggersi sul lavoro da vari ed eventuali rischi. Vederle indossate rimanda subito agli ospedali o ai ciclisti metropolitani o all’apocalisse! Le maschere antigas invece rimandano a scenari postatomici e fortunatamente ancora non ci siamo arrivati se non a qualche Rave o manifestazione.

In questi giorni le mascherine insieme all’Amuchina e ai disinfettanti vari hanno subito un picco eccessivo del costo. Mascherine vendute su Amazon come fossero oro. Prezzi così alti che ora i magistrati hanno aperto un’inchiesta perché la Procura di Milano sospetta che ci sia qualcuno che stia facendo opera di sciacallaggio incettando mascherine e disinfettanti per poi venderli a prezzi esorbitanti via internet approfittando dell’apprensione generale.
Vederle ora sul volto di tutti in effetti è un po’ ansiogeno. Cerchiamo allora di sdrammatizzare e di mantenere la calma con qualche curiosità glamour. Quando Billie Eilish ha indossato una mascherina nera di Gucci ai Grammys le ricerche di Google sono salite del 200%!!!
La cantante Poppy due anni fa arrivò sul red carpet degli American Music Awards con una mascherina fetish in latex. In Italia pare che l’apripista sia stato Fedez, che a settembre si è presentato con una maschera nera calata sul viso durante la fashion week. Dicono fosse ispirato al personaggio anime Naruto.
E poi Myss Keta! A Junior Cally a Sanremo l’hanno fatta togliere invece! Tra i brand più ricercati online per le mascherine spicca Off-White, in testa alla lista secondo Lyst con il 334% di ricerche in più rispetto al mese precedente, seguito da Bape (+ 167%), Nike (60%) e Louis Vuitton (+ 24%) e Marcelo Burlon (+10%). E poi le costosissime mascherine Fendi, Dior, Givenchy… insomma, dove finisce il buonsenso arriva la spesa folle per orpelli che speriamo debbano avere sempre e solo questa funzione decorativa!
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